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Diabolus in musica



L'Associazione Culturale Diabolus in Musica è un ente senza scopo di lucro fondato nel 2004. L'Associazione opera nel territorio locale, nazionale ed europeo, per realizzare eventi culturali e didattici nell'ambito della musica classica e contemporanea, attraverso un'idea di innovazione dei repertori, di nuove modalità della divulgazione della cultura musicale, e di una accurata indagine delle pratiche musicali.

Tale attività si declina attorno all'organizzazione di diversi progetti come il festival Eterotopie, rassegna pianistica internazionale unica nel suo genere, i progetto Accademia del Pianoforte – la cui attività didattica dedicata allo sviluppo di giovani pianisti ha ottenuto premi e riconoscimenti – il Concorso Musicale Internazionale Giuseppe Acerbi che ogni anni accoglie giovani musicisti provenienti di varie parti d'Europa.

Negli ultimi anni l'Associazione ha collaborato con enti cittadini come il Comune di Mantova (Assessorato alla Cultura), la Provincia di Mantova (Assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili e Assessorato all' Ambiente), il Centro Internazionale d'Arte e Cultura di Palazzo Te, la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, il Conservatorio di Mantova. In più l'Associazione ha attivato collaborazioni culturali con diverse istituzioni europee, come l'Associazione musicale Suonala (Finlandia), l'Istituto Polacco di Roma, l'Istituto Italiano di Cultura in Finlandia, l'Istituro di Cultura Giapponese a Roma, l'Ambasciata Ucraina a Roma.

Tra gli ospiti degli eventi creati ed organizzati da Diabolus in musica si annoverano personalità di risonanza mondiale come Peter Greenaway, Ivo Pogorelich, Sandro Cappelletto, Boris Petrushansky, Quirino Principe, Sandro Lombardi, Douglas Hofsatdter, Iaia Forte, Ariel Toaff, Kostatin Bogino, Lovro Pogorelich, Societas Raffaello Sanzio, Dj Murcof.

L'Associazione opera anche in territorio nazionale e internazionale, ed ha collaborato in progetti con partner culturali di grande prestigio come l'Accademia Filarmonica di Verona, il Festival 5 Giornate Per La Musica Contemporanea di Milano, la Fondazione Arena, il Summer Music Festival di Kiev, Royal Scottish Academy of Music and Drama di Glasgow, e il Festival Sulle Ali del Novecento di Brescia Spazio Novecento di Cremona, e molti altri ancora.

I progetti dell'Associazione sono stati inoltre sostenuti dalle amministrazioni comunal della provincia di Mantova e da fondazioni come Fondazione delle Comunità delle Provincie di Mantova, Fondazione Cariverona, Fondazione Banca Agricola, Fondazione Cariplo. Diabolus in musica ha in attivo più di 250 eventi, tra concerti, conferenze, progetti speciali e iniziative di tipo didattico. Nel biennio 2014/2015 l'Associazione sarà sostenuta dal contributo della Fondazione Cariplo per il progetto Pubblico Dominio, in partenariato con Società della Musica.

Il programma di Eterotopie Piano Festival si snoda quest'anno attorno al 150° anniversario della nascita di Erik Satie. Compositore per molti aspetti estremo, Satie si pose con ferrea volontà in una dimensione quasi esclusivamente intellettuale, depurando la materia musicale da ogni aspetto virtuosistico, teso com'era verso la ricerca di un linguaggio drammaticamente autentico e personale. In questo itinerario di concerti vorremmo veicolare la popolarità che gode oggi la musica di Satie verso un ascolto più attento; una popolarità talvolta super ciale che riteniamo travisi il signi cato più nascosto delle sue opere. Musiche che Alberto Savinio, puntuale e geniale osservatore della scena musicale parigina, definiva "amarissime" e "cariche di destino".
Se, dall'ambiente accademico, la musica di Satie fu spesso crudelmente accusata di "povertà di stile", vorremmo affermare, seguendo uno dei suoi più autorevoli studiosi ed interpreti, il pianista francese Jean-Pierre Armengaud, che quella po- vertà stilistica (pendant con la povertà reale e volontaria vissuta da Satie ai margini di Parigi) non fu (e non è) impoverimento della musica ma ricerca di un archetipo d'essenzialità, di disincarnazione della musica dai sui giochi scritturali e strutturali che ancora oggi sono parte del dibattito musicale. La musica di Satie richiede al pianista non certo uno sfoggio delle proprie abilità tecniche, ma una sorta di "dolce e trasparente violenza", di una cura interpretativa paradossale e inedita, che porta a forzare al limite l'ambito delle convenzioni/convizioni dell'interprete e dell'ascoltatore; per dirla con il grande musicologo Vladimir Jankélévich, richiede "dita di arcangelo". Anarchico e genuino anti-conformista, Satie apre il sipario su un mondo sonoro di una purezza sconcertante, seguito poi da John Cage, per molta parte operando umoristicamente sulla sostanza (e sul mondo) della musica stessa, in un in essibile lavorio di smascheramento dei suoi aspetti più formali e conformisti che lo pongono vicino al movimenti dadaista e surrealista. Brani in forma di pera, poemi marini in cui protagonista non è il mare, come in La mer di Debussy ed in tanta musica francese, bensì un suo abitante invertebrato, il cetriolo marino; preludi dedicati ad un cane, pezzi freddi, cinguettii di usignoli che "hanno il mal di denti". Non mancano inedite diapositive musicali – Man Ray diceva che Satie era "l'unico musicista ad aver degli occhi" – dedicate agli sport e agli svaghi disseminate di descrizioni esilaranti. Senza dimenticare gli scritti che rivelano un talento letterario e umoristico straordinario, in cui l'understatement è sempre presente e declinato nelle maniere più bizzarre e fantasiose.
In questo tentativo quasi alchemico di ridare alla musica una sua originale purezza, Satie "accompagna" una delle stagioni più straordinarie della storia dell'arte occidentale, nella quale Picasso, Man Ray, Tristan Tzara, Marcel Duchamp, Renè Clair, Fernand Legèr, Jean Cocteau furono, nella Parigi degli anni Venti, instancabili creatori e innovatori.

Leonardo Zunica