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A circa 300 anni dal suo periodo di residenza nella nostra città, I Concerti della Domenica inaugurano la stagione 2020 con un nuovo omaggio ad Antonio Vivaldi, il “prete rosso”, ricalcando un’iniziativa già promossa nella scorsa edizione e proponendo la più celebre tra le sue opere: Le Quattro Stagioni. In linea con le precedenti edizioni e con la “filosofia” che è propria dei Concerti della Domenica, al primo degli eventi “vivaldiani” farà seguito un cartellone poliedrico, in cui si passerà dalla musica da camera al recital solistico alla musica sinfonica, dal repertorio sacro a quello profano a quello classico-cinematografico, dalla grande musica classica della tradizione occidentale alle sonorità del repertorio “leggero” d’autore. Immancabile sfondo architettonico-acustico di ogni momento musicale della nostra rassegna, la sala da concerto che il mondo intero ci invidia: il Teatro Bibiena.

Oltre al focus su Vivaldi, i Concerti della Domenica riservano quest’anno una particolare attenzione – così come l’intero cartellone di MantovaMusica – a Ludwig van Beethoven, partecipando alle celebrazioni universali per il 250° anniversario della sua nascita. Vi sono inoltre due importanti “pilastri” su cui poggia la stagione: la “Bibiena Chamber Orchestra”, giovane orchestra in residence, protagonista di numerosi appuntamenti, così come la significativa presenza di artisti mantovani o mantovani d’adozione - i pianisti Cristiano Burato, Marino Nicolini e Rossella Spinosa, docente presso il Conservatorio “Campiani”.  

E così dopo Vivaldi Sacro e Profano  arriva Omaggio a Ennio Morricone, quindi Golem, singolare film-concerto in cui il cinema muto viene musicato dal vivo; segue Chopin: sogni notturni, con la voce recitante del mitico Bruno Gambarotta, altro artista “di casa” a Mantova. Marzo si apre con due talentuosissime giovani artiste – Francesca Bonaita e Gloria Cianchetta – alle prese con due mostri sacri del repertorio violinistico, mentre nel concerto successivo il protagonista sarà il mito di Orfeo, tra tradizione e reinterpretazione. La sessione primaverile si chiude con l’Integrale dei Concerti Brandeburghesi ed il recital pianistico di Roberto Giordano dedicato a Beethoven e Debussy. Ottobre si divide tra Beethoven e Vivaldi, mentre novembre è inaugurato dal “Flauto romantico” di Giampaolo Pretto, finalmente di ritorno a Mantova. Il 22 novembre si terrà il primo concerto di una serie di integrali chopiniani, con Cristiano Burato interprete dell’intero corpus dei Valzer del genio polacco. Per finire, un omaggio a Mozart, di cui nel 2020 ricorre il 250enario del suo viaggio in Italia.

Nello stile dei Concerti della Domenica avremo programmi molto vari: dai quartetti di W.A. Mozart (flauto, Tommaso Benciolini e La Phoenix String Trio) alla musica Zigana (Quartetto K), dalle Danze Ungheresi di J. Brahms (Duo Schiavo - Marchegiani) all'immancabile Gran Galà Lirico, dalle trio sonate con strumenti d'epoca di J.S. Bach (Collegium Pro Musica) alle più belle colonne sonore con il Magnasco Movie Quartet. Recitals di grandi virtuosi del pianoforte come Alberto Nosè vincitore del prestigioso Montecarlo Piano Master e giovani promesse come il cinese Chen Guang cederanno il passo ai concerti di musica da camera col Primo Premio del Concorso Internazionale di Ginevra, il virtuoso clarinettista svizzero Fabio Di Casola assieme al Duo Des Alpes e per la Festa delle Donne, dedicato alla Maria Callas, un programma lirico con un soprano d'eccezione: Paola Sanguinetti. Inoltre quest'anno vi sarà un attesissimo concerto sinfonico in collaborazione con i Conservatori della Lombardia e l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, sul podio il celebre direttore d'orchestra M. Aldo Ceccato. Immancabile il 29 maggio, con il giovane e talentuoso pianista Antonino Fiumara vincitore del Premio Claudio Abbado 2015, il Terzo Concerto alla Memoria del fondatore dei Concerti della Domenica il Cav. Uff. M° Sergio Maffizzoni che prodigandosi affinchè la musica potesse essere una materia sempre più amata e praticata dalle nuove generazioni ha incrementato la quantità e qualità degli spettacoli proposti, consentendo a molti di approcciarsi alla classica con disinvoltura, in un contesto amichevole e facilmente accessibile. "Se volete conoscere un popolo, dovete ascoltare la sua musica" così scriveva Platone e oggi in un mondo sempre più piccolo si può ripercorrere epoche lontane e immaginare luoghi distanti stando comodamente seduti nella meravigliosa cornice del Teatro Bibiena.

Stefano Maffizzoni